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*Buona lettura*

mercoledì 30 giugno 2010

Intervista a Giorgio su ObbiettivoCasting.com

Ringrazio la redazione per averci segnalato l'intervista nella nostra pagina di facebook.


CIAO GIORGIO, BENVENUTO.
RECENTEMENTE HAI RECITATO IN MINE VAGANTI. COME E' STATA QUESTA ESPERIENZA?
L'esperienza con Ozpetek è nata da un incontro con lui. Solitamente non fa provini, anche per ruoli più importanti. Il mio ruolo è piccolo, più un' immagine che altro. Però è stato un incontro interessante, mi hanno chiesto se ero disponibile a fare qualche giorno di girato. Ma ho sentito subito che lavorare con lui era un'occasione importante. In più sapevo che il mio personaggio apriva e chiudeva il film. Inoltre lui durante le riprese ha avuto ulteriori idee. Infatti la cosa che gli piace è avere tutti gli attori a disposizione perché improvvisa molto.

NEL FILM VIVI IN UN RICORDO. QUALI SONO I RICORDI CHE CUSTODISCI GELOSAMENTE?
Sono legati all'infanzia ed alle persone care che non ci sono più. Sono quelli che mi emozionano sempre, che tengo per me e che faccio fatica a condividere. Un po' perché sono,spesso ,difficilmente spiegabili a parole, sono profumi, immagini, colori! Ma non chiari, ossia facili da esprimere.
COSA FA RESPIRARE IL TEATRO OGGI?
Potrebbe farlo respirare un'idea di teatro più vicina alla gente. Non vuol dire assolutamente appoggiarsi a dei modelli televisivi, cosa che purtroppo il teatro sta facendo. Anzi andare contro dei modelli televisivi a favore di modelli teatrali che ci sono anche all'estero, dove c'è una verità ed una professionalità maggiore. Quindi la tecnica e le doti più classiche dei registi ed attori teatrali rivisitate in un linguaggio che sia più vicino al pubblico. E' veramente un errore prendere come esempio quello che passa in tv e portarlo sul palco. Non ho nulla contro i personaggi televisivi ma penso sia sbagliato usare il nome non avendo le doti per poter lavorare in scena.
LA VITA PRIVATA. UN PUNTO DI FORZA O UN FATTORE A RISCHIO PER UN ATTORE?
Per esperienza dico che è l'equilibrio fra le due cose. A rischio perché si è stimolati continuamente. L'attore ha bisogno di solitudine in molti momenti perché si ha bisogno di essere concentrati su di sé, non per egoismo ma per cercare la creatività, per lasciarsi attraversare dalle emozioni. Se sei preso dalle incombenze quotidiane questo è più difficile. Però può essere un punto di forza, perché parlando ad esempio anche con altri attori che adesso stanno avendo dei figli, ho capito che si evita molto di perdere tempo. Quando hai il tempo di concentrarti la tua concentrazione è molto più forte. Un'altra cosa che ha di positivo la famiglia è di portarti fuori ogni tanto da questo ambiente che spesso è autoreferenziale. Incontrare persone al di fuori credo sia fondamentale per rimanere nel mondo. Mantenendo personalmente e creativamente una certa libertà, rimane intatto l'osare perché ti coinvolgi con un numero di svariate persone differenti da te, riuscendo a raggiungere il giusto rapporto in seguito nel lavoro, tra quello che è formativo e piacevole per lo spettatore.

IL RAPPORTO CON I LEGAMI FAMILIARI E AMICALI?
Difficile. La famiglia d'origine in parte l'ho persa, un po' per la distanza un po' per vicissitudini. Con gli amici, l'ho riscontrato anche con il film di Ozpetek, non sempre i rapporti sono onesti. E importante capire e lo è altrettanto non giudicare la crisi che nasce in un momento di successo degli altri. Per fortuna gli amici di sempre ci sono e sono un bel respiro fuori da questo mondo, che è molto bello ed interessante ma non deve essere esclusivo.

LAVORI E PROGETTI FUTURI?
Sto girando tra Roma, Siena e Belgrado dei ruoli non protagonisti ma interessanti nei film Il Restauratore regia di Giorgio Capitani, Le donne di Giacomo con la regia di Gianfranco Albano e Notte prima degli esami 82 regia di Elisabetta Marchetti.
A settembre sarò in teatro con la "Suite Horovitz".

http://www.obbiettivocasting.com/

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