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*Buona lettura*

sabato 20 febbraio 2010

Un Otello canuto

Ieri sera, per la prima di "Hell... un'altra storia del moro di Venezia", come ha lamentato lo stesso regista, la sala era vuota quanto lo spettacolo godibile. Fino al 21 febbraio, Francesco Giuffrè presenta al teatro Galleria Toledo una tragedia sobria, a tratti ansiosa a tratti divertita, mettendo in scena un Otello con la pelle bianca ma vecchiardo e una Desdemona bimba - scelta che riattualizza in chiave di differenze d'età altrettanto contestabili il tema shakespeariano dell'amore multirazziale. Il ritmo registico alterna scene asciutte e rapide a pause verbali e gesti simbolicamente caricati.

La vita claustrofobica dei personaggi (Francesco Biscione Otello, Francesca Cuttica Desdemona, Giorgio Marchesi Cassio, Marta Nuti Emilia, Riccardo Scarafoni Iago), che passano il tempo asserragliati in un castello assediato, nettamente contrasta con le atmosfere zingaresche, la scenografia polverosa, i bauli aperti, le valigie socchiuse, le grucce ancora inutilizzate, e con le ottime musiche di Andrea Amendola ispirate a Kusturica, già riferimento di Giuffrè in "Cuore di cane".



L'esistenza fatta di noia e precarietà è il risultato di una guerra assonnata che si protrae con ritmata lentezza, e che arriva allo spettatore attraverso i rumori di esplosioni lontane. "Fuori piovono bombe - spiega Giuffrè - e con questa strategia ci tenevo a fare della guerra un personaggio dello spettacolo". Se il vecchio Otello è simbolo di una patria regale ma stanca come la guerra che combatte, Iago, che veste in scena abiti impiegatizi, ne riesce come la degna e invidiosa proiezione. Dopo l'inevitabile sfogo della follia tragica, il sipario si richiude su Emilia che tiene in mano una piantina inaspettatamente innaffiata dalla pioggia: "Emilia è la vera anima del mondo di Otello, - commenta il regista - la vittoria di Iago è inutile, il suo potere non spegne la speranza".


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