(AGI) - Roma, 21 gen. - "Mio padre mi ha insegnato l'importanza della passione e dell'onesta per chi fa teatro. Quello dell'attore e' un lavoro serio ma troppo spesso viene svilito da personaggi che giustificano il detto che chi non sa far nulla fa l'attore". Francesco Giuffre', 38 anni, figlio di Carlo Giuffre' (e nipote di Aldo Giuffre' e di Giulio Panicali, grande doppiatore italiano) si appresta a debuttare al Piccolo Eliseo di Roma con "Hell - Un'altra storia del moro di Venezia", spettacolo scritto a quattro mani con l'attore Riccardo Scarafoni, di cui cura la regia e che sara' in scena dal 27 gennaio al 7 febbraio. Si tratta di un riadattamento dell'Otello' di Shakespeare completamente rivisitato in chiave moderna, dove Otello e' un 'diverso' non perche' e' nero ma perche' e' anziano. Un sovrano stanco, sessantenne, che decide di ritirarsi dalla guerra, di portare il suo popolo in esilio, in un luogo distante dalla guerra per poter vivere il suo amore per Desdemona, una ragazza di vent'anni. "Otello mi da' la possibilita' di raccontare la storia dell'immoralita' dell'uomo - dice il regista - ho immaginato due mondi, uno rappresenta quello in cui viviamo e sara' il mondo che percepiremo attraverso l'ascolto di esplosioni e spari, l'altro sara' quello visibile sul palcoscenico e sara' quello utopico, dove non ci sono conflitti, un mondo voluto da Otello, per vivere il suo amore per Desdemona, che guida il suo popolo in una sorta di auto esilio felice, nel mondo che oggi l'uomo si nega, il mondo dove Iago immorale calpestera' la nobilta' dell'anima di Otello'. Nel mio spettacolo - aggiunge - la fine sara' un po' diversa e non ci sara' il fazzoletto perso da Desdemona". Per rivisitare questo testo 'sacro', Giuffre' si affida a un gruppo di attori collaudato - Mauro Mandolini (Otello), Riccardo Scarafoni (Iago), Federica De Cola (Desdemona), Giorgio Marchesi (Cassio) , Marta Nuti (Emilia) - e rinnova il sodalizio con Riccardo Scarafoni, con cui ha scritto anche i due lavori precedenti "Profumo" e "Cuore di cane" di in cui ha curato la regia. "Io nasco come musicista - spiega Giuffre' - e ho lavorato molto con mio padre curando le musiche dei suoi spettacoli. E sul palcoscenico che ho imparato il suo rigore: anche oggi, a 81 anni, ci mette l'anima qualunque cosa faccia".
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